Nel trattato “
Estetica come scienza dell’espressione e linguistica generale” Benedetto
Croce espone i fondamenti della sua scienza estetica. In essa, l’autore rivendica l’indipendenza dell’intuizione. L’intuizione è una forma di
conoscenza al pari della conoscenza logica e trova collocazione nelle forme
artistiche. Mentre l’opera di scienza è un atto intellettivo, un’opera d’arte è
un atto intuitivo.
Per intuizione s’intende la fusione tra la realtà e
l’irrealtà. Abbracciando la filosofia idealista Croce ribadisce il concetto nel
quale si afferma che dove tutto è reale
, niente è reale. Nell’intuizione si oggettivano le nostre impressioni che
si manifestano in forme , ossia in uno spazio e un tempo individualizzato. L’intuizione non va
confusa con la sensazione perché mentre la sensazione deriva dal contatto con
la materia, l’intuizione investe la materia e la fa trionfare nella forma. Essa
è la sintesi tra sensazione e attività spirituale. In pratica c’è intuizioni solamente se c’è
elaborazione della sensazione. L’attività intuitiva rivela se stessa tramite l’espressione: tanto intuisce
quanto esprime.
Fuori dall’intuizione, le percezioni sono soltanto
impressioni, sensazioni, sentimenti, impulsi, emozioni che rimangono al di qua
dello spirito.
Potremmo sintetizzare nei seguenti punti i concetti definiti
da Croce:
- Conoscenza intuitiva è conoscenza espressiva
- Indipendenza e autonomia dell’intuizione rispetto all’intellezione.
- Realtà e irrealtà non si distinguono
- L’intuizione va oltre il sentire, l’ “oltre” trova collocazione nella forma che nasce dall’espressione. Intuire è esprimere (Espressione dell’impressione).
Nell’arte la differenza
tra intensione ed estensione fa la differenza dell’intuizione.
(Ad esempio un semplice canto popolare d’amore può essere intensivamente perfetto nella sua
povera semplicità ma estensivamente
molto più ristretto di un canto amoroso di Giacomo Leopardi). Per questo, si
può affermare che esiste una sola estetica che abbraccia la formazione del più
piccolo e ordinario concetto e la costruzione del più complicato sistema. La differenza è sempre e solo qualitativa.
L’unità nella varietà è il concetto fondamentale nell’arte e l’attività
estetica è la fusione delle impressioni in un tutto organico. L’espressione è
sintesi del vario nell’uno. L’artista con la sua sensibilità o passionalità
accoglie la materia nel suo animo, con lucidità e freddezza assoggetta e domina
il tumulto sensazionale e passionale e lo veicola nella forma.
Per Croce, arte e scienza sono distinte ma anche congiunte
per un lato: quello estetico. Ogni
opera di scienza è insieme opera d’arte. La materia poetica corre negli animi
di tutti: gli artisti sanno tramutarla in forma, gli altri no. Per questo
nell’arte non è il contenuto che crea l’opera ma la forma.
La vera scienza è filosofica perché si occupa di concetti
universali, le scienze naturali, pur avendo la loro utilità, non lo sono in quanto sono complessi di
conoscenze di origine pratica arbitrariamente estratte e fissate.
Le due forme pure della conoscenza sono l’intuizione e il concetto e esauriscono tutto il dominio teoretico
dello spirito. Lo spirito teoretico si
attua con la volontà. Ossia l’uscita dello
spirito dalla mera contemplazione che attraverso la volontà si fa produttrice
di azioni. Nella volontà è inclusa anche la volontà del non fare, del
resistere. Con la forma teoretica l’uomo
comprende le cose, con quella
pratica le viene attuando e attuandole inevitabilmente le muta. Ogni azione, per piccola che sia, non può essere azione
davvero, cioè azione voluta, se non preceduta dall’attività conoscitiva. L’arte
è indipendente oltre che dalla conoscenza logica anche dalla scienza,
dall’utile e dalla morale. L’arte è per
l’arte.
Lyraorfeo
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