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martedì 5 febbraio 2013

Benedetto Croce: Estetica



Nel trattato “ Estetica come scienza dell’espressione e linguistica generale” Benedetto Croce espone i fondamenti della sua scienza estetica. In essa, l’autore  rivendica l’indipendenza dell’intuizione. L’intuizione è una forma di conoscenza al pari della conoscenza logica e trova collocazione nelle forme artistiche. Mentre l’opera di scienza è un atto intellettivo, un’opera d’arte è un atto intuitivo.
Per intuizione s’intende la fusione tra la realtà e l’irrealtà. Abbracciando la filosofia idealista Croce ribadisce il concetto nel quale si afferma che dove tutto è reale , niente è reale. Nell’intuizione si oggettivano le nostre impressioni che si manifestano in forme , ossia in uno spazio e un  tempo individualizzato. L’intuizione non va confusa con la sensazione perché mentre la sensazione deriva dal contatto con la materia, l’intuizione investe la materia e la fa trionfare nella forma. Essa è la sintesi tra sensazione e attività spirituale. In pratica c’è intuizioni solamente se c’è elaborazione della sensazione. L’attività intuitiva rivela se stessa tramite l’espressione: tanto intuisce quanto esprime.
Fuori dall’intuizione, le percezioni sono soltanto impressioni, sensazioni, sentimenti, impulsi, emozioni che rimangono al di qua dello spirito.

Potremmo sintetizzare nei seguenti punti i concetti definiti da Croce:
  • Conoscenza intuitiva è conoscenza espressiva
  • Indipendenza e autonomia dell’intuizione rispetto all’intellezione.
  • Realtà e irrealtà non si distinguono
  • L’intuizione va oltre il sentire, l’ “oltre” trova collocazione nella forma che nasce dall’espressione. Intuire è esprimere (Espressione dell’impressione).

Nell’arte la differenza  tra intensione ed estensione fa la differenza dell’intuizione.
(Ad esempio un semplice canto popolare d’amore può essere intensivamente perfetto nella sua povera semplicità ma estensivamente molto più ristretto di un canto amoroso di Giacomo Leopardi). Per questo, si può affermare che esiste una sola estetica che abbraccia la formazione del più piccolo e ordinario concetto e la costruzione del più complicato sistema. La differenza è sempre e solo qualitativa. L’unità nella varietà è il concetto fondamentale nell’arte e l’attività estetica è la fusione delle impressioni in un tutto organico. L’espressione è sintesi del vario nell’uno. L’artista con la sua sensibilità o passionalità accoglie la materia nel suo animo, con lucidità e freddezza assoggetta e domina il tumulto sensazionale e passionale e lo veicola nella forma.

Per Croce, arte e scienza sono distinte ma anche congiunte per un lato: quello estetico. Ogni opera di scienza è insieme opera d’arte. La materia poetica corre negli animi di tutti: gli artisti sanno tramutarla in forma, gli altri no. Per questo nell’arte non è il contenuto che crea l’opera ma la forma.
La vera scienza è filosofica perché si occupa di concetti universali, le scienze naturali, pur avendo la loro utilità, non lo sono in quanto sono complessi di conoscenze di origine pratica arbitrariamente estratte e fissate.
Le due forme pure della conoscenza sono l’intuizione e il concetto e esauriscono tutto il dominio teoretico dello spirito. Lo spirito teoretico si attua con la volontà. Ossia l’uscita dello  spirito dalla mera contemplazione che attraverso la volontà si fa produttrice di azioni. Nella volontà è inclusa anche la volontà del non fare, del resistere. Con la forma teoretica l’uomo comprende le cose, con quella pratica le viene attuando e attuandole inevitabilmente le muta. Ogni azione, per piccola che sia, non può essere azione davvero, cioè azione voluta, se non preceduta dall’attività conoscitiva. L’arte è indipendente oltre che dalla conoscenza logica anche dalla scienza, dall’utile e dalla morale. L’arte è per l’arte.
Lyraorfeo

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