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mercoledì 14 agosto 2013

Compositori contemporanei: Aldo Clementi



Aldo Clementi  (Catania, 25 maggio 1925 – Roma, 3 marzo 2011) è stato un compositore italiano. Dopo un primo periodo, corrispondente agli anni di studio, in cui il suo spirito era già vicino a quello della Seconda scuola di Vienna, Clementi si avvicina allo strutturalismo nella seconda metà degli anni cinquanta, nel momento in cui frequenterà i famosi corsi a Darmstadt. La sua vicinanza ad ambienti artistico-pittorici quali il gruppo Forma 1, ad artisti quali Piero Dorazio, Achille Perilli, Antonio Sanfilippo ed altri, è emblematica del suo interesse verso le arti visive, il quale sarà di estrema importanza negli anni a venire. Quasi a voler creare un corrispettivo dell'arte informale, negli anni sessanta Clementi produce opere quali gli Informel, le due Varianti ed i Reticoli, brani dove il denso contrappunto cromatico (nella Variante A utilizza addirittura 144 parti reali) viene a costituire una sorta di continuum multistrato, in cui ogni singola voce viene annullata, affogata in una grande macchia sonora la cui texture è in continuo movimento; per questi motivi il linguaggio musicale di Clementi è spesso stato messo in rapporto con i dripping di Jackson Pollock, o i mobiles di Alexander Calder.Successivamente, già dagli anni settanta Clementi evolverà il suo linguaggio utilizzando materiali sempre più diatonici, spesso provenienti da opere del passato (si veda anche l'uso frequente del tema BACH, o di melodie di corali), e sempre maggiore attenzione sarà posta nei riguardi delle verticalità armoniche.Tipico della produzione matura è l'uso costante del rallentando applicato alle ripetizioni cicliche di uno stesso materiale, quasi a voler fare una sorta di "ingrandimento" progressivo degli artifici contrappuntistici, palesandone in modo più esplicito il loro intrinseco funzionamento.
http://it.wikipedia.org/wiki/Aldo_Clementi
intervista a Aldo Clementi

Ascolti:           Cantabile        otto variazioni per chitarra     Vertigo 
                        Lamento in memoriam di Franco Pennisi

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